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Le news del 25.07.2007

Azione pubblica a sostegno della conoscenza: cosa serve alla scuola

 

Il 27 giugno scorso il Governo e le Organizzazioni Sindacali, e con esse il presidente ANP Giorgio Rembado per CIDA – Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità, hanno siglato lIntesa per un’azione pubblica a sostegno della conoscenza, facendo seguito all’accordo del 6 aprile sul Lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, che al punto 10 prevedeva un confronto anche sui temi della scuola.

Del recente documento, relativo a Scuola, Università e Ricerca, vogliamo analizzare la prima sezione, dal significativo titolo: “Scuola: Priorità Nazionale”, per individuarne gli elementi chiave e comuni con le linee associative ANP.

 

Una premessa è indispensabile: le intese, per quanto dense di buoni principi, restano una vuota dichiarazione di intenzioni se ad esse non sia affiancano una volontà politica concreta, che si traduca in azioni efficaci di tipo normativo e contrattuale, adeguati stanziamenti di fondi e oculata gestione degli stessi.

Un primo atto importante, che i docenti attendono da tempo, è il rinnovo del contratto di comparto. I cambiamenti avvenuti nella scuola hanno reso operanti in essa figure molto diverse tra loro e la corretta considerazione delle esigenze e delle prerogative di ciascuna non può continuare ad essere condotta attraverso un medesimo contratto relativo all’intero comparto.

Rimandando ai più lunghi tempi di un iter normativo il raggiungimento dell’obiettivo di un contratto separato per la categoria docente, i docenti ANP hanno proposto un contratto nel contratto, ovvero un’apposita sezione dedicata ai docenti, che comprenda tutte le norme che li riguardano, sia sotto il profilo retributivo che sotto quello normativo.

 

Tornando ai principi sanciti nell’Intesa tra Governo e OO. SS., già nelle prime righe è ribadita la necessità di migliorare la qualità dei servizi pubblici e il conseguente impegno per il miglioramento della qualità e quantità dell’istruzione, condividendo con l’Unione Europea la rinnovata Strategia di Lisbona . Tra le priorità indicate nella strategia operativa a medio e lungo termine si rintracciano:

-         dare certezza e motivazione ai docenti;

-         promuovere l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in modo aggiornato e innovativo;

-         estendere al massimo la scolarità, riducendo la dispersione e l’abbandono e innalzando i livelli culturali della popolazione adulta.

 

La qualità dell’insegnamento e l’impegno dei docenti sono indicati tra i fattori chiave per il perseguimento di questi obiettivi, insieme alla qualità e quantità dei mezzi a loro disposizione e supporto. Si fa esplicito riferimento, quindi, alla necessità di “una forte valorizzazione e coinvolgimento del personale, una diffusa conoscenza dei risultati e delle loro determinanti, la piena realizzazione dell’autonomia”.

 

Più avanti, nell’analizzare i principali assi d’intervento della strategia delineata e in particolare l’azione in favore dell’innalzamento della qualità, si afferma l’esigenza di rilanciare la ricerca sui metodi e sugli strumenti di valutazione e di costruire un sistema nazionale di valutazione esterno e autonomo che promuova l’autovalutazione delle istituzioni scolastiche e di coloro che vi operano, in modo che la valutazione diventi uno strumento di diagnosi e di miglioramento per i singoli professionisti, per le istituzioni autonome, per coloro che hanno la responsabilità di compiere scelte e allocare risorse a livello dell’intero sistema.

 

La formazione viene indicata come elemento fondamentale per la valorizzazione del lavoro docente, con ciò ravvisando la necessità della definizione di un rinnovato sistema di formazione iniziale che raccordi le scuole autonome con le strutture accademiche, la promozione di un’organica formazione in servizio che sia un diritto ed un dovere per i docenti.

 

Riguardo la necessità di ridefinire i lineamenti della professionalità docente nella scuola dell’autonomia anche ai fini del reclutamento, si sottolinea la necessità di realizzare per via contrattuale e con apposite risorse un sistema di incentivazione, valorizzazione  e progressione di carriera del personale docentecaratterizzato da una specifica professionalità fondata sulla didattica”. Su questo punto, assolutamente condiviso, ci sentiamo di sottolineare la necessità di un ampliamento di prospettiva, che tenga conto della necessità di considerare la professionalità docente  nella sua complessità che non è solo riconducibile alla didattica, ma si articola anche in competenze progettuali, organizzative, gestionali e di ricerca che vanno anch’esse promosse e adeguatamente valorizzate.

 

Qualità, valutazione, valorizzazione delle professionalità, progressione di carriera, autonomia: si tratta di parole chiave fortemente condivise dall’ANP e da sempre al centro dell’azione associativa, sia sul fronte dei dirigenti che dei docenti. Costatiamo con soddisfazione che questi termini, per lungo tempo estranei al dibattito del sindacalismo tradizionale ed esclusivo patrimonio della cultura ANP, siano ora condivisi, almeno nelle dichiarazioni d’intenti.

E’ tempo, tuttavia, di far seguire alle parole i fatti e per questo le alte professionalità della scuola che si riconoscono nella sigla associativa ANP, docenti che lavorano per accrescere la qualità del sistema, stanno elaborando proposte concrete.

 

Oltre alla già richiamata proposta per il rinnovo del CCNL 2006-2009 già presentata all’ARAN e diffusa presso tutte le associazioni professionali dei docenti, gruppi di lavoro appositamente costituiti hanno elaborato proposte per un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, che consenta di superare la piaga del precariato e di dare stabilità al sistema scuola, facendolo uscire dal clima di emergenza nel quale opera da alcuni anni, e per un sistema di valutazione e progressione di carriera del personale docente, che riprende e sviluppa la Proposta per una carriera degli insegnanti già elaborata in passato dall’ANP.  

Si tratta di documenti elaborati dai docenti per la valorizzazione dei docenti, che vanno nella direzione della piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, come sancita dall’art. 21 della L. 59/’97 e dal riformato Titolo V della Costituzione e tuttora in buona parte disattesa nelle sue ampie potenzialità, proposte attorno alle quali vogliamo richiamare l’attenzione della categoria e con le quali ci proponiamo di dare un concreto impulso nella direzione del necessario cambiamento e miglioramento del sistema.